L’amore è…

•settembre 4, 2007 • 2 commenti
Si tratta di riflessioni sul significato della parola "amore" di 
bambini tra i 4 e gli 8 anni. Le note tra parentesi sono le mie 😉                                                    
1) L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria.
 – Carlo, 5 anni (…di solito a seguire arriva il divorzio…)
2) Quando nonna aveva l'artrite e non poteva mettersi più lo smalto, 
nonno  lo faceva per lei anche se aveva l'artrite pure lui. Rebecca, 8 anni (rebecca…tuo nonno è un trans!)
3) l'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, 
  poi escono insieme per annusarsi. - Martina, 5 anni (…questo si chiama sesso!!)
4) L'amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a
 qualcuno senza volere che l'altro le dia a te. - Gianluca, 6 anni (…altruismo o omicidio volontario??)
5) L'amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, 
ma non strilli per non farlo piangere. - Susanna 5 anni (…e in assoluto silenzio gli pianti 
un paletto di frassino nel cuore…)
6) L'amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi.
 - Tommaso, 4 anni (caro Tommaso…alla tua età la cocaina non fa bene!!!)
7) L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima 
per assicurarsi che sia buono. - Daniele 7 anni (…e che abbia aggiunto la giusta dose di cicuta!!)
8 ) L'amore è quando una donna vecchia e un uomo vecchio sono
 ancora amici anche se si conoscono bene. - Tommaso, 6 anni (…questa si chiama utopia!)
9) L'amore è quando il mio cane mi leccala faccia, anche se l'ho lasciato
 solo tutta la giornata. - Annamaria, 4 anni (in realtà sta cercando di mangiarti attenta!!!)

  10) L’amore è un intimo sussulto dilaniato dal terrore

della prigionia - thebigeye 25 anni (ops...30 và)

…l’ombelico del mondo…

•agosto 31, 2007 • 3 commenti

 

…se digitate su google la parola “ombelico” il primo link che troverete vi rimanda ad un club risto disco a 10 km da Verona…davvero sensazionale, ma per fortuna, in seconda posizione, interviene wikipedia…lo sapevate che l’ombelico è la zona più delicata di tutto il corpo e che un colpo violento in questa zona può causare la morte? … da viatico di vita a possibile causa di morte, inquietante, ma voglio le prove…chi di noi non si è mai scrutato l’ombelico interrogandosi sul suo indice di gradimento?…incavato o sporgente…verticale o orizzontale…piccolo o grosso…rotondo, ovale, a mandorla, a cappuccio, a filo…rosa, rosso, marroncino, tendente al nero o verdastro (??)…insomma qualunque sia il suo aspetto, l’ombelico ci “marchia” dalla nostra nascita e ci rende unici al mondo…Thomas Hobbes, Baruch Spinoza, David Hume, Immanuel Kant, Pierre-Simon Laplace, ci insegnano come tutto ciò che esiste sia determinato…i nostri amori, la nostra carriera, le nostre amicizie, la nostra vita in toto…io mi spingo più in la….sono convinto che oltre ad essere determinato, il nostro destino è sotto gli occhi di tutti e soprattutto sotto i nostri…è nell’ombelico…ad esempio il fondo del tuo ombelico è ben nascosto e non si nota quasi mai? …sicuramente nella vita troverai profondi amori, ma sconterai profonde sofferenze, ti butterai a capofitto sulla carriera, guadagnando senza limiti, ma sprofondando nella depressione di una profonda solitudine…altro esempio…hai un ombelico piatto con il nodo ben visibile?…nella vita sarai un estroverso di natura, affronterai i problemi di petto e questo di certo provocherà in te delle cicatrici, che comunque ti renderanno più forte agli occhi degli altri…insomma il messaggio da diffondere al mondo è “scruta il tuo ombelico per capire chi sei e quale sarà il tuo futuro e scruta l’ombelico altrui per capire chi hai di fronte”…sempre wikipedia ci da un’ultima poco rassicurante notizia…esiste l’ombelico perfetto…ma ad averlo sono in pochissimi…io ho in mente un paio di nomi e verificherò…

…telepatie…

•agosto 1, 2007 • 1 commento

sono sicuro che alla maggior parte delle persone
curiose come me sia capitato di trovarsi in un bar o
in una strada affollata o al cinema e all’improvviso
imbattersi in una persona che attrae e focalizza la
propria attenzione. non si tratta di attrazione
fisica, tantomeno di una somiglianza con un volto
noto…è semplicemente inspiegabile.
“…il locale era il solito fiorio…vetusto, nobile,
fieramente supponente…seduto, assaporavo tranquillo
il famoso caffè liquoroso in una delle sale più
intimamente nascoste…ero solo, mentre all’aria
aperta imbruniva una malinconica e vellutata sera di inizio
agosto. in mente ancora i suoi occhi mentre mi
abbracciava alla stazione…un distacco che mi regalava la
possibilità di riflettere…una strada conosciuta mi
aveva allontanato dalla voce che annunciava la
partenza del treno e dalla sua voce…una inspiegabile
sensazione di benessere al pensiero del futuro
…un altro sorso di caffè…lei era seduta nel
tavolo dietro al mio e per caso la guardai riflessa
nel grande specchio a parete…non era certo
bella…sulla cinquantina…il volto segnato di chi ha
sofferto, ma perchè? o meglio per chi? i vestiti,
abbinati con audace indifferenza, davano risalto ai
suoi pensieri…quasi potevo toccarli…volevo sentire
il suo dolore…volevo che lei sentisse il mio…una
magica quanto inquietante telepatia le fece alzare gli
occhi…mi guardava sicura…d’istinto voltai lo
sguardo e fu come tagliare di netto un filo del
telefono…la connessione cadde.
in mente il suo sorriso e il bene che mi
voleva…uscii dal locale…era
buio, e la temperatura era piacevole…mi avviai verso
casa e verso un’inaspettata tempesta…”

…ricerche…

•agosto 1, 2007 • Lascia un commento

…cercando un vecchio indirizzo mail, ho trovato un ricordo…eccolo:

…i colori degli esterni sono rilassanti,
quasi perfetti…l’ordine e la cura del giardino
custodito dalle confortanti braccia del casolare,
infondono pace e anestetizzano per un attimo il male
che mi possiede…intorno non c’è nessuno…solo io, mia
madre e s. …piove…mia madre procede davanti a
noi…la guardo avvicinarsi ai campanelli con la
malcelata insicurezza di chi deve dimostrare
entusiasmo per un evento che invece rattrista…vorrei
gridarle il bene che le voglio, ma come sempre il
grido è soffocato da un segreto sorriso…piove e mi
immagino da solo…mi ci devo abituare…solo per la vita,
una sfida che so di perdere…non mi piace perdere.
Le finestre sono macchie verdi e offrono a noi intrusi
la possibilità di penetrare la superficie di quella
intimità che la maggior parte di noi custodisce
gelosamente…sbircio senza farmene accorgere…ma lo
sguardo è distratto dall’ordine quasi perfetto di quel
microcosmo… innaturale facciata di chissà quali
drammi…la serenità iniziale si trasforma in fastidio…
Decidiamo di entrare…la padrona di casa è una bella
ragazza sulla trentina…occhi da cerbiatto che
tradiscono emozione ed entusiasmo per un futuro
incerto…completano il quadretto padre, figlio e
nascituro…amore, felicità, sole, orgoglio…queste le
parole che mi vengono in mente…anche gli oggetti
trasudano la tipica soddisfazione di chi si sa
accontentare…non riesco a spiegarmi il motivo, ma
l’accenno di invidia viene lacerato da un sentimento
di pena…la casa è curata, ma piccola…percepisco
chiaramente la violenta costrizione che impongono i
limiti siano essi fisici che psicologici…parallelismi
pindarici mi turbano…mi aggiro e non faccio altro che
urtare in mobili, ampi sorrisi e frasi di
circostanza…io e mia madre ci lanciamo in divertenti
quanto sconsiderate considerazioni da esperti
immobiliari…s. tace…la osservo osservare…mi piace
l’attento ed elegante distacco con cui affronta la
situazione…ma oramai mi sento
soffocare…aria…aria…perfettamente consapevole che
l’ideale è una chimera, non riesco ad accettare la
filosofia dell’accontentarsi…la pioggia scivola sulla
macchina nel parcheggio…discuto con la solita veemenza
le opinioni aprioristicamente sbagliate di
mamma…s. ascolta…non so cosa pensa…non glielo
chiedo…la sua sola presenza mi conforta”